Atti 2014

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Atti 2014
001.2014 Amianto e Militari
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ATTIVITA' svolta nell’anno 2014 dalla AFeVA Sardegna Onlus (già AIEA Sardegna Onlus)

Premessa alla relazione.

Nel 1977, in base all’evidenza scientifica, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (W.H.O.), attraverso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.), ha classificato tutti i tipi di amianto commercializzato “CANCEROGENO PER L’UOMO”, stabilendo altresì il principio che non esiste alcun livello di soglia di esposizione all'amianto al di sotto del quale vi è sicurezza per la salute.

Questa evidenza scientifica è stata riaffermata nel 2009 dalla stessa O.M.S. ( Monografia IARC 2012 Vol. 100 parte C) ampliando la lista degli organi bersaglio che questo micidiale cancerogeno colpisce con sufficiente evidenza, ovvero: il polmone, il mesotelio, la laringe e l'ovaio, e con limitata evidenza: la faringe, lo stomaco, il colon retto.

Oltre ai tumori nei detti organi bersaglio, l'amianto provoca patologie o malattie asbesto-correlate all'apparato respiratorio, quali l'Asbestosi, e come nel caso che qui interessa, le Placche e/o Ispessimenti pleurici con o senza atelettasia rotonda.


Per effetto dell’entrata a regime del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10.06.2014 ( G.U. 212 del 12.09.2014) “Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell'art. 139 del T.U. approvato con DPR n. 1124 del 30 giugno 1965 e smi”, ampliato con l'accoglimento delle indicazioni della recente, citata Monografia IARC 2012 Vol. 100 parte C, i tumori e le patologie asbesto-correlate a cui è stata attribuita “la presunzione legale di origine”, vengono così riassunti:

 

LISTA 1 - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA È DI ELEVATA PROBABILITÀ

 

 

LISTA 1 - GRUPPO 4 - MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO NON COMPRESE IN ALTRE VOCI ESCLUSI I TUMORI IN QUANTO RIPORTATI NEL GRUPPO 6

n. prog

 

AGENTI

MALATTIE

CODICE IDENTIFICATIVO (#) : numero progressivo dell'agente;

numero lista (I, II, III); numero gruppo (da 1 a 7);

codice della malattia (ICD-10)

03

ASBESTO

ASBESTOSI POLMONARE.

I.4.03

J61

PLACCHE E/O ISPESSIMENTI DELLA PLEURA

I.4.03

J92

n. prog

 

LISTA I GRUPPO 6 - TUMORI PROFESSIONALI

 

03

ASBESTO e altri minerali contenenti fibre di asbesto^

MESOTELIOMA PLEURICO

I.4.03.

C 45.0

MESOTELIOMA PERICARDICO

I.6.03.

C 45.2

MESOTELIOMA PERITONEALE

I.6.03.

C 45.1

MESOTELIOMA TUNICA VAGINALE DEL TESTICOLO

I.6.03.

 

C 45.7

TUMORE DEL POLMONE

I.4.03.

 

C 34

TUMORE DELLA LARINGE^ (^ IARC 2009 )

I.6.03.^

 

C 32^

TUMORE DELL'OVAIO^ (^ IARC 2009 )

I.6.03.^

 

C 56^

LISTA II - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA É DI LIMITATA PROBABILITÁ

n. prog

LISTA II GRUPPO 6 - TUMORI PROFESSIONALI

03

ASBESTO

TUMORE DELLA FARINGE^(^ IARC 2009 )

II.6.03.^

C10-C13^

TUMORE DELLO STOMACO^(^ IARC 2009 )

I.6.03.^

C16^

TUMORE DEL COLON RETTO^ (^ IARC 2009 )

II.6.03.^

C18-C20^

 

LISTA III - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA É POSSIBILE

n. prog

LISTA III GRUPPO 6 - TUMORI PROFESSIONALI

03

ASBESTO

TUMORE DELL'ESOFAGO^ (^ IARC 2009 )

III.6.03.^

C15^

 

In pratica, a parte gli arti, l'amianto è un potente cancerogeno democratico che provoca il Cancro su tutto il corpo Umano. Per chi è stato esposto è come avere nel corpo una bomba ad orologeria!


In Italia, ogni anno, a causa dell'amianto, tra mesoteliomi, tumori al polmone e agli altri organi bersaglio muoiono oltre 4000 persone! 11 morti evitabili al giorno!

  • In Sardegna, ogni anno, ne muoiono almeno 50!

  • In Sardegna, i tre comparti lavorativi che contribuiscono al maggior gettito di morti per mesotelioma sono: il Comparto Petrochimico, il Comparto Difesa (Marina Militare) e il Comparto Edile.

  • In Sardegna, nel periodo 2005/2008, il 26 % dei 50 casi di mesotelioma rilevati e definiti dal COR Sardegna del ReNaM, sono donne, di cui solo una definita con “esposizione professionale”.

Numeri Veri. Vittime Vere!


L'amianto è dunque un potente e subdolo cancerogeno “democratico”, per questo motivo, l'uso e l'abuso dell'amianto ha provocato e continuerà a provocare migliaia di lutti evitabili.


Il Punto di partenza della lotta all’amianto e a tutto ciò che provoca è dunque la consapevolezza del fatto che questa tragedia era evitabile e che i morti e i malati che contiamo oggi sono il frutto di esposizioni ad amianto del passato, anche recente, e che quelli che conteremo domani saranno l’amaro frutto di ciò che non saremo in grado di fare oggi.


*** *** ***

A.FeV.A. Sardegna Onlus

RELAZIONE ATTIVITA' 2014

*** *** ***


Anche nel 2014, come ogni anno dal 2006, l'Associazione è stata costantemente attiva e fattivamente impegnata, senza scopo di lucro, nella lotta all'amianto e contro tutto ciò che provoca, a favore e in difesa dei lavoratori e dei cittadini tutti e per concretizzare gli indirizzi prefissati. Senza escludere nessuno, così come fa l'amianto.


Il 14 gennaio 2014, alla Camera dei Deputati della Repubblica Italiana viene discussa la puntuale e precisa Interpellanza “n. 2-00363, concernente iniziative per garantire parità di trattamento al personale militare esposto all'amianto o affetto da patologie asbesto-correlate in relazione alla disciplina generale prevista per i lavoratori in analoghe condizioni”, depositata il 2 dicembre 2013, dall'On. Michele Piras (SEL) e sottoscritta anche dall'On. Gennaro Migliore, Capo Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, che ha fatto propria, unitamente a tutto il Gruppo Parlamentare di SEL, l'istanza di Giustizia ed Equità degli Esposti e delle Vittime dell'Amianto del Comparto Difesa, redatta dalla AFeVA Sardegna.

Il Governo e al Ministero della Difesa ha risposto alla detta interpellanza per voce del sottosegretario per la Difesa, On. Gioacchino Alfano.


È emerso che il Governo condivide l'esigenza di provvedere a sanare, una volta per tutte e con una apposita iniziativa legislativa la discriminazione subita dai militari vittime dell'esposizione all'amianto a 22 anni dalla promulgazione della Legge 257/92. Ma ad oggi è rimasta una promessa.


Il Governo ha inoltre dato ragione all'AFeVA Sardegna in merito alla distorta applicazione dell'art. 6 del d.l. n. 201 del 2011 data dalla Direzione per il Personale Civile della Difesa (PERSOCIV), precisando che dalla citata norma è espressamente escluso il personale, civile e militare, appartenente al comparto sicurezza-difesa per i dunque, è sempre previsto l'accertamento della dipendenza da causa di servizio ai fini del riconoscimento dello status di vittima del dovere, dell'equo indennizzo e della pensione privilegiata ordinaria. Tuttavia, anche queste affermazioni sono solo promesse in quanto ad oggi, nulla è mutato.

Infine, avevamo chiesto al Governo e al Ministro della Difesa maggiore trasparenza di rendere pubblici il numero dei casi dei tumori e delle patologie asbesto-correlate che hanno colpito il personale militare e civile a causa dell'esposizione all'amianto presente nel naviglio, nei mezzi e nelle installazioni dello Stato. Purtroppo è stato esposto un mero elenco di numeri che di epidemiologico ha ben poco, basterebbe soffermarsi sulla definizione stessa di “epidemiologia” per capirlo. Riteniamo che la mancata chiarezza dei dati, non giovi in primo luogo alla tutela del diritto alla salute del personale militare e civile e non faccia bene all'immagine delle nostre Forze Armate, che sotto l'altro aspetto appare non curarsi a dovere del destino psico-fisico del personale tanto quando è in servizio quanto una volta posto in quiescenza. (QUI la nostra risposta)


Il 31 gennaio 2014: a Cagliari. L'AFeVA Sardegna è convocata alle ore 09.00 dalla commissione Urbanistica e Ambiente della città per discutere sulla opportunità di istituire lo Sportello Informativo Unico Amianto e sui contenuti minimi che questo deve garantire. Subito dopo, alle ore 12.00, si è svolto un incontro informale tra L'AFeVA Sardegna e il dott. Michele Pintus della Direzione Regionale Inail Sardegna. Nel pomeriggio, alle ore 16.00, presso il Palazzo del Comune di Cagliari, via Roma 145, in una sala messa a disposizione grazie al consigliere comunale Enrico Lobina (FDS), è stata convocata e realizzata la riunione dei Lavoratori, degli Esposti, dei Familiari e delle Vittime dell'Amianto. All'OdG, discussione e programmazione azioni condivise.

Il 1 febbraio 2014 l'Associazione avvia il Progetto Dietro ai “Numeri” veri, Vittime vere! Con questo progetto si intende scuotere gli animi dei decisori e delle persone in generale, mettendo in evidenza che i freddi “numeri” delle evidenze epidemiologiche corrispondono a persone vere, alle evitabili vittime dell'amianto, qualsiasi sia la patologia asbesto-correlata subita. Tra gli obiettivi del progetto c'è la necessità di generare maggiore consapevolezza e partecipazione e, soprattutto, meno solitudine in chi il dramma lo ha subito e purtroppo lo subirà in futuro. Siamo infatti certi che in questo modo si possa innescare un percorso virtuoso di mutuo aiuto tra i familiari delle vittime dell'amianto e tra le stesse vittime anche al fine di ottenere l'affermazione dei propri diritti.


Il 12 febbraio 2014 l'Associazione scrive una LETTERA APERTA alla cortese attenzione dei Candidati alla Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna: Cappellacci Ugo, Devias Pier Franco, Murgia Michela, Pigliaru Francesco, Pili Mauro, Sanna Luigi Amedeo, chiedendo Loro un Impegno Pubblico e Formale su Amianto: Previdenza e Prevenzione, in particolare la piena attuazione e finanziamento della legge regionale n. 22 del 16 dicembre 2005 e la piena attuazione dell'Ordine del Giorno n. 85/2012, sull'Emergenza Sanitaria e Sociale causata dall'Amianto in Sardegna, approvato dal Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna il 13 giugno 2012, rivendicando i diritti degli Esposti e delle Vittime dell'amianto, che esistiamo, che esistono questi problemi, che gli impegni formali vanno onorati, che non sono carta straccia, che non si illudono i lavoratori e i cittadini sottoscrivendo un foglio di cui, evidentemente, non si è considerato il contenuto, che non siamo per niente d'accordo con questo modo di agire, che la politica sarda e nazionale, su questi temi, ha fallito! Che 4000 morti evitabili all'anno (11 al giorno) non si cancellano con un decreto o tacendo!”

Il 13 febbraio 2014, l'Associazione ha un cordiale colloquio con il Presidente dell'INAL prof. Massimo De Felice, sul delicato e irrisolto tema della mancate “Certificazioni esposizione ad amianto nei confronti del personale della Marina Militare Italiana, ai fini della concessione dei benefici previdenziali ( art. 13, comma 7 e 8, legge 257/1992; art. 47, comma 3 e 4, d.l. 269/2003 modificato dalla legge 326/2003)”.


Il 14 febbraio 2014 l'Associazione formalizza al Presidente dell'INAIL, prof. De Felice, la richiesta di incontro congiunto con i referenti della CONTARP e della Direzione Generale Prestazioni di codesto Istituto al fine di affrontare le criticità emerse e rilevate dalla nostra associazione in merito alla emissione delle “Certificazioni esposizione ad amianto nei confronti del personale della Marina Militare Italiana, ai fini della concessione dei benefici previdenziali ( art. 13, comma 7 e 8, legge 257/1992; art. 47, comma 3 e 4, d.l. 269/2003 modificato dalla legge 326/2003)”.


Il 28 febbraio 2014 l'Associazione formalizza la richiesta di incontro alla neo Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti. Nel corso della attività parlamentare, anche recente, la Sen. Pinotti, ha dedicato una speciale attenzione alla delicata questione “Amianto e Militari”, presentando di Sua iniziativa o sottoscrivendo insieme ad altri una serie di Atti tesi al superamento della inaccettabile discriminazione subita dai militari dal pieno riconoscimento dei cosiddetti "Benefici Previdenziali".

Per cui l'Associazione auspica che l'attenzione si concretizzi con atti legislativi concreti.


L' 11 marzo 2014 l'Associazione, coinvolgendo in questo percorso anche l'AFEA La Spezia, incontra i dirigenti della CONTARP e della Direzione Generale Prestazioni del'INAIL.

Purtroppo senza esiti positivi. Permane infatti una inaccettabile e discutibilissima valutazione tecnica dell'accertamento dell'esposizione all'amianto nell'ambito del naviglio dello Stato, operata dalla CONTARP dell'INAIL, che fa carta straccia dei “curriculum” emessi dal Ministero della Difesa, nella qualità di Datore di Lavoro, che ben conosce la qualità degli ambienti operativi e il lavoro svolto nelle proprie navi, nei sommergibili e nei luoghi di lavoro dal proprio personale. Sempre da parte della CONTARP dell'INAIL, permane la mancata valutazione tecnica dell'accertamento dell'esposizione all'amianto, in tutti gli altri ambiti lavorativi del comparto difesa, diversi dal naviglio in cui erano, e in taluni casi è ancora, presente notevoli quantità di amianto.


Nel frattempo, il 25 marzo 2014 presso al Tribunale di Padova si è svolta la prima udienza preliminare nel procedimento che vede imputati i vertici della Marina Militare Italiana per non aver informato e formato i lavoratori della Marina Militare, militari e civili, a difendersi dall’amianto e dal non aver eliminato e comunque adottato tempestive misure di contenimento della dispersione delle fibre di amianto presente in notevoli quantità in quei luoghi di vita e di lavoro.

L’AFeVA Sardegna Onlus, difesa dalla avv. Daniela Boscolo Rizzo del foro di Padova, ha ritenuto e ritiene doveroso intervenire in questo processo a fianco dei lavoratori del comparto difesa chiedendo e ottenendo di costituirsi parte civile nei confronti di tutti gli imputati. Il 16 maggio 2014 il GUP del Tribunale di Padova, dott.ssa Cristina Cavaggion, con provvedimento n. 197/14 R.G. G.P., accoglie l'istanza dell'AFeVA Sardegna Onlus, al PATROCINIO A SPESE DELLO STATO.


Lo stesso giorno, il 25 marzo 2014, a Padova, l’AFeVA Sardegna Onlus unitamente all’AFEA La Spezia, dichiarano lo stato di agitazione decidendo di organizzare per il giorno lunedì 28 aprile 2014, in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto, un sit-in a ROMA davanti al palazzo del Ministero della Difesa per rivendicare la piena contrarietà alle leggi truffa messe in atto a danno delle vittime dell'amianto del Comparto Difesa, per le seguenti motivazioni <<Di fronte all'incontrovertibile tragica verità che a La Maddalena, a La Spezia, a Taranto, ad Augusta e in ogni dove c'è stata una nave o un sommergibile militare, un arsenale militare, attività militari o lavorazioni correlate alla Difesa Nazionale, i militari e gli operai del Comparto Difesa stanno morendo e si stanno ammalando a grappoli a causa delle fibre di amianto inconsapevolmente respirate e ingerite in nome e per conto dello Stato e nel compimento delle proprie attività istituzionali e stante il persistere della negazione dei “benefici” dovuti a chi nel comparto difesa ha subito il maleficio dell'esposizione a questa fibra killer >>.


Il 28 marzo 2014, viene convocata per il giorno giovedì 17 aprile 2014, in Alghero (SS), presso la sala riunioni del Polisoccorso, via Liguria n. 1, la 1^ Assemblea Ordinaria 2014 della AFeVA Sardegna Onlus, tra i vari argomenti posti all'ordine del giorno viene discussa e approvata l'organizzazione delle iniziative già avviate in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto;

E' stato deciso che il giorno 28 Aprile ci saranno due manifestazioni, una a Cagliari, di carattere Generale e Puntuale, per chiedere al nuovo Presidente della Regione Sardegna e alla sua Giunta l'apertura della Vertenza Amianto Sardegna e la piena attuazione della legge 22/2005, e una a Roma, nei pressi del Ministero della Difesa, organizzata in sintonia con l'AFEA di La Spezia, per chiedere la modifica delle leggi truffa a danno degli esposti e delle vittime dell'amianto del Comparto Difesa. Il Presidente parteciperà alla manifestazione prevista a Roma mentre a Cagliari la referente per AFeVA Sardegna sarà la Sig.ra Sedda.


Il 16 aprile 2014 a seguito di proficuo e costruttivo dialogo avviato con le Questure di Roma e di Alghero si è concluso positivamente il formale iter di autorizzazione del SIT- IN degli esposti, dei familiari e delle vittime dell'amianto del Comparto Difesa, previsto a Roma, lunedì 28 aprile dalle ore 11,00 alle ore 15,00, in via XX Settembre angolo piazza San Bernardo, voluto e organizzato dalla scrivente AfeVA Sardegna Onlus unitamente alla AFEA Onlus, “Per rivendicare la piena contrarietà alle leggi truffa messe in atto a danno dei lavoratori del Comparto Difesa. Per chiedere di essere ascoltati e ottenere un Giusto, Puntuale e Risolutivo Atto normativo del Governo.”


Il 16 aprile 2014 la Sig.ra Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, a seguito della richiesta di incontro del 28 febbraio, delega il Vice Capo di Gabinetto, Generale di Divisione, Luigi Francesco De Leverano, a riceverci.


Il 17 aprile 2014 l'Associazione chiede al Presidente della Regione Prof. Pigliaru di stare al fianco dei lavoratori e dei cittadini esposti e vittime dell'amianto, gli chiede l'impegno a superare gli ostacoli che frenano la piena attuazione della Legge Regionale n. 22 del 16 dicembre 2005 e di aprire la Vertenza Amianto Sardegna al fine di affrontare e superare, con atti puntuali e concreti, le attuali norme ingiustificatamente discriminatorie subite dai lavoratori esposti e vittime dell'Amianto.


Il 22 aprile 2014 , alle ore 15.00, presso il palazzo della Regione a Cagliari, una delegazione della AFeVA Sardegna è stata ricevuta dal dott. Filippo Spanu, Capo di gabinetto del presidente della Regione Autonoma della Sardegna, prof. Francesco Pigliaru.


Il 28 aprile 2014 , a Cagliari, in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto si è svolta l'annunciata manifestazione per le vie della citta e al termine è stata consegnata a dott. Filippo Spanu, Capo di gabinetto del presidente della Regione Autonoma della Sardegna, prof. Francesco Pigliaru, una cartellina contenente una corposa documentazione relativo al problema amianto in Sardegna, nel suo complesso e in particolare il progetto di AFeVA Sardegna Onlus di fare della Sardegna la prima regione d'Italia Deamiantizzata! Il Dott. Spanu ha preso l'impegno, a nome del presidente Pigliaru, di attivare tutte le azione possibili per aprire la vertenza amianto e per far si che il tavolo tecnico venga costituito e che siano presenti le associazioni delle Vittime dell'Amianto con in testa AFeVA Sardegna Onlus.


Il 28 aprile 2014, a Roma, in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto, si è svolto, nei pressi del Ministero della Difesa, l'annunciato sit-in silenzioso. Non è cosa di tutti i giorni vedere militari -in congedo- scendere in piazza per chiedere l'affermazione dei propri diritti. Questo fatto è fortemente significativo del malessere che da tempo sta affiorando sempre più evidente e sempre con più forza tra le fila del personale militare, per come i vari Governi e lo stesso Ministero della Difesa hanno nel tempo gestito la complessa tematica. La delegazione composta dai presidenti di AFeVA Sardegna e di AFEA La Spezia, è stata ricevuta dal Colonnello Ugo Cillo, stretto collaboratore del Gen. De Leverano nonché capo del primo ufficio del Gabinetto del Ministro della Difesa, al quale, nel corso del franco e proficuo incontro, è stato consegnato e discusso un breve dossier “Amianto e Comparto Difesa” e affrontato alcune delle tante criticità emerse e rilevate dalle predette Associazioni. Sul fronte dei “Benefici previdenziali” falsamente riconosciuti ma a tutt'oggi negati, è stato proposto e chiesta l'adozione della seguente proposta di Atto Normativo:

<<Al personale militare delle Forze armate e delle Forze di polizia, senza distinzione di mansioni-categorie, compresa l’Arma dei carabinieri, in possesso del curriculum lavorativo rilasciato dal Ministero della Difesa, attestante l'adibizione, in modo diretto ed abituale, ad attività lavorative comportanti l'esposizione all'amianto e al medesimo personale affetto da malattie o patologie asbesto-correlate, accertate da parte del competente Dipartimento militare di medicina legale, di cui all’articolo 195, comma 1, lettera c), del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 , sono concessi, sia ai fini del diritto che della misura della pensione, in deroga agli artt. 1849 e 2264 del citato d.l. n. 66 del 2010, i benefici previdenziali nella misura di 1,5 del periodo di esposizione all’amianto, accertato dal citato curriculum, ovvero, in mancanza del predetto, per analogia con altri casi, dall’estratto del foglio matricolare.>>. Per contribuire attivamente e fattivamente a superare le sopraddette incomprensibili e inaccettabili varie interpretazioni ostative sia della attuale normativa relativa al riconoscimento dei benefici previdenziali sia alla progressiva equiparazione delle Vittime dell'Amianto alle Vittime del Dovere, abbiamo chiesto la positiva valutazione della richiesta di far parte a pieno titolo del Tavolo Tecnico per il raccordo ed il coordinamento per l’attuazione delle disposizioni in materia di Vittime del Dovere.


Il 13 maggio 2014 l'Associazione scrive una LETTERA APERTA alla cortese attenzione dei Candidati a Sindaca e Sindaco della Città di Alghero: Bruno Mario, Daga Enrico, Lubrano Stefano, Porcu Graziano, Salaris Maria Grazia, Tilloca Fiorella, chiedendo Loro un Impegno Pubblico e Formale sul progetto di Deamiantizzazione della Città e del territorio, proposto dalla AFeVA Sardegna Onlus; “Alghero: Città Deamiantizzata (Obiettivo Sardegna Terra Deamiantizzata)”, approvato dalla precedente Amministrazione con Delibera n. 247 del 17/7/2013, attraverso un articolato percorso democratico che ha visto, prima l'approvazione in Consiglio Comunale, all'unanimità dei presenti, dell'OdG n. 46, del 20/12/2012, “linee di indirizzo per la gestione ed eliminazione del rischio Amianto dal proprio territorio e azioni a supporto delle Vittime e degli esposti all'amianto” , a seguito del coinvolgimento della V commissione (4/4/2013) che ne ha discusso e approvato i contenuti, di un primo tavolo di condivisione istituzionale (11/4/2013) e dei tre convegni (18-19-20 aprile 2013) voluti e organizzati ad Alghero dalla scrivente Associazione.


Il 13 maggio 2014 l'Associazione scrive una LETTERA APERTA alla cortese attenzione dei Candidati a Sindaca e Sindaco della Città di Sassari: Arru Rosanna, Cardin Antonio, Lucchi Clemente Nicola, Murru Maurillo, Sabino Cristiano, Sanna Nicola, chiedendo Loro un Impegno Pubblico e Formale sul Progetto Obiettivo “Via l'Amianto dall'Ambiente” redatto dalla scrivente AFeVA Sardegna Onlus ( all'epoca AIEA Sardegna), e proposto e approvato nell'ambito della Pianificazione Strategica della Città di Sassari, culminata giovedì 28 giugno 2007.


Il 4 giugno 2014 l'Associazione chiede alla Sesta Commissione Consiliare RAS, Salute e Politiche Sociali di essere convocata per audizione per essere sentita sulle rilevanti e delicate questioni poste con nostra nota n. 018.2014 del 17.04.2014 e relativi allegati.


Il 24 giugno 2014, l’AFeVA Sardegna Onlus, unitamente all’AFEA La Spezia, scrive una nota di protesta indirizzata alla DIREZIONE CENTRALE PRESTAZIONI e alla CONTARP Centrale dell'INAIL Roma e per conoscenza al Ministro della Difesa Sen.ce Roberta Pinotti, al Sen. Felice Casson, all'On. Michele Piras, al Presidente dell'INAIL Roma, Prof. Massimo De Felice e al Consigliere CIV INAIL, dott. Giuseppe Turudda, avente per oggetto << il contenuto e le conclusioni della Relazione Tecnica dell'INAIL CONTARP Centrale 60026 del 18.06.2014-0002150, che continua a NEGARE la Certificazione esposizione ad amianto nei confronti del personale della Marina Militare Italiana, ai fini della concessione dei benefici previdenziali ( art. 13, comma 7 e 8, legge 257/1992;), precisando e ribadendo che [le scriventi Associazioni] considerano scientifici e attendibili ai fini della valutazione dei presupposti di sussistenza degli elementi per l'ampliamento dei riconoscimenti dell'esposizione qualificata alle fibre di asbesto in favore di tutto il personale navigante nel naviglio militare, i documenti consegnati brevi mani [a codesto INAIL] in sede di incontro tenutosi il giorno 11 marzo 2014 tra AFeVA Sardegna Onlus, AFEA Onlus e INAIL DCPE e CONTARP Centrale e la la presa d'atto che, contrariamente a quanto affermato in varie occasioni, l'INAIL Centrale non ha voluto né riconvocare il tavolo di confronto prima di procedere nella emissione del contestato parere né prendere in debita considerazione i citati documenti che le scriventi Associazioni hanno Loro consegnato in sede di incontro e che a tutt'oggi, tenuto conto della classificazione dei luoghi di lavoro di cui trattasi e del contesto storico in cui le stesse sono state estese (avvio delle indagini propedeutiche al processo di Padova che vede imputati i vertici della Marina Militare), ritengono gli unici e al momento validi ai fini della discussione di cui all'oggetto.>>

di seguito i documenti consegnati all'INAIL DCPE e CONTARP:

  • Atti della 4^ Giornata di studio sullo << Stato di Attuazione del Piano Regionale Amianto>> Genova 14 febbraio 2005, “Presenza di amianto a bordo di una unità navale della Marina Militare: bonifica e risanamento”, (che conferma quanto già affermato nel lavoro Esperienze di bonifica a bordo di navi militari: aspetti istituzionali e operativi presentato dai medesimi Enti alla conferenza nazionale sull'amianto svoltasi a Roma nel 1999) a cura di Umberto Ricco direttore dello SPRESAL della ASL 5 Spezzino, Mauro Malacalza -Tecnico della Prevenzione della ASL 5 Spezzino- e Nicola Tronfi -Arsenale Marina Militare Ufficio Prevenzione e Protezione - Sez. Ambiente-);


  • Elenco delle autorizzazioni rilasciate per le attività di Bonifica da Amianto nelle UUNN della Marina Militare da parte dello SPRESAL della ASL n. 5 Spezzino a partire dal 1.01.1995 sino al 20.02.2005, da cui si evince che le bonifiche sono state iniziate ben oltre il 1995 (non senza difficoltà, come emerge dai documenti di cui al punto A);


  • Elaborazione dei dati del IV Rapporto 2012 del ReNaM. -INAIL Ricerca-, a cura della AFeVA Sardegna Onlus, periodo di osservazione 1993-2008, Tabella 15 (pag. 56), Tabella 58 (pag. 105) e Scheda CATEGORIA 35 (pag. 142)., per evidenziare la quantità e “EFFETTI DOMOCRATICI” dell'amianto inconsapevolmente respirato sul naviglio dello Stato dal personale militare, rispetto a categorie economiche analoghe.


  • Fg. MD GMIL V 17 GLA 0338031 del 24 luglio 2009, della Commissione Consultiva del Ministero della Difesa per il Rilascio Curricula che, nella qualità di datore di lavoro che ben conosce la qualità degli ambienti operativi delle proprie navi e dei sommergibili, spiega bene che le tre differenti dizioni utilizzate nei “curricula “destinato al servizio condotta nave” , “destinato al servizio propulsione /scafo/elettrico nave” , “ destinato al servizio condotta unità per comando complesso” sono state definite d'accordo con l'INAIL e così adottate perchè: “la diversità di mansione è irrilevante nel contesto di cui trattasi essendo stato più volte ribadito ai rappresentanti INAIL che l’ambiente di bordo per una Unità Navale M.M. è unico per ristrettezza di spazi, numero e densità di apparati, assenza di “zone franche”, presenza ovunque di cavi, pannelli, quadri elettrici, ecc. con conseguente presenza diffusa del minerale in questione: in altre parole, si è ritenuto che tutto il personale imbarcato sia stato esposto al medesimo rischio, e questo è il criterio che la Commissione ha applicato nel rilascio del curricula”;


Il 1 luglio 2014, l’AFeVA Sardegna Onlus, unitamente all’AFEA La Spezia, con riferimento al M_D GUDC 0015509 del 16.04.2014, , inoltra Formale Richiesta di Incontro con il Generale di Divisione Luigi De Leverano, delegato del Ministro della Difesa ai temi : Amianto e Comparto Difesa.



Il 2 luglio 2014 il Giudice dell'Udienza Preliminare (GUP), dott.ssa Brunello, del tribunale di Padova, nel corso del procedimento penale che vede imputati i vertici della Marina Militare Italiana per non aver informato e formato i propri dipendenti, militari e civili, a difendersi dall’amianto e per non aver eliminato e comunque adottato tempestive misure di contenimento della dispersione delle fibre di amianto presente in notevoli quantità nel naviglio dello Stato e nelle installazioni militari, conferma la costituzione di parte civile e l'ammissione al beneficio del gratuito patrocinio a spese dello Stato della AFeVA Sardegna Onlus la quale è patrocinata dall'avv. Daniela Boscolo Rizzo del foro di Padova.

La prossima udienza è stata fissata per venerdì 2 ottobre 2014, alle ore 14,30.


Il 3 luglio 2014, l'Ufficio di Gabinetto del Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, accoglie la richiesta di incontro di AFeVA Sardegna e di AFEA La Spezia formalizzata il 1 luglio, e calendarizza la riunione per le ore 10.00 del prossimo giovedì 10 luglio. La riunione non avrà luogo per improvvisi gravi motivi familiari del presidente della AFeVA Sardegna e perciò è rimandata al 18 settembre 2014.


Il 18 settembre 2014 i presidenti di AFeVA Sardegna e di AFEA La Spezia incontrano, a Roma, presso il Ministero della Difesa in via XX Settembre, il Vice Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa, Generale di Divisione Luigi De Leverano, delegato dal Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti. All'incontro, presieduto dal Generale di Divisione Luigi DE LEVERANO, hanno partecipato i dirigenti degli uffici di stretta collaborazione con il ministro e i dirigenti civili e militari degli enti a questo afferenti alla tematica:

Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti(SEGREDIFESA/DNA);

Direzione Generale per il Personale Militare (PERSOMIL); Direzione Generale per il Personale Civile (PERSOCIV); Direzione Generale della Previdenza Militare( PREVIMIL); Ispettorato Generale Sanità Militare (IGESAN- il col. Medico legale Referente partecipante per IGESAN fa anche parte del Comitato per la Verifica delle Cause di Servizio presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze); Gruppo Lavoro Amianto Difesa.

Per le Associazioni AFeVA Onlus Sardegna era presente il Presidente Salvatore GARAU e per l'AFEA Onlus Nazionale il Presidente Pietro SERARCANGELI per un totale di 18 partecipanti.
Abbiamo proposto e il vice capo di gabinetto,Generale di Divisione Luigi DE LEVERANO, ha preso l'impegno di generare una piattaforma virtuale telematica per rendere snella e immediata la discussione con le nostre associazioni, in favore delle Vittime dell'amianto del Comparto Difesa:

A) Per superare d'ufficio e in autotutela le pratiche negate per palesi errori e giudizi non conformi all'indirizzo consolidato.

B) Per Individuare e attivare soluzioni condivise in favore delle vittime.

Se non si troverà la mediazione e qualora le Vittime e le Associazioni riterranno ancora leso il diritto, si adiranno le vie legali.

Sul fronte dei Benefici Previdenziali, abbiamo presentato due proposte di testo di Atto di Indirizzo/Legge, stralciandole dal nuovo DDL che il Senatore Felice Casson intende presentare nei prossimi giorni al Senato in favore sia dei lavoratori ex esposti all'amianto esclusi dal diritto dalle precedenti norme sia quelli a cui sono stati falsamente riconosciuti, ma realmente negati grazie a una serie di leggi “truffa”, come nel caso del personale militare e civile del comparto difesa.

Di seguito i link alle proposte di testo presentate in sede di riunione.

043.2014_1 Proposta Atto di Indirizzo/legge Benefici Previdenziali MILITARI;

043.2014_2 Proposta di modifica all'art. 6 comma 2 del DPR 7 luglio 2006, n. 243;

043.2014_3 Proposta Atto di Indirizzo/legge Benefici Previdenziali CIVILI.



Il 29 settembre 2014, il presidente partecipa, a Firenze, al CONVEGNO “AMIANTO: UNA SFIDA DA VINCERE!” svoltosi presso l'Auditorium del Consiglio Regionale, Via Cavour 4, organizzato dall' Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO) di Firenze. Molti gli spunti per una riflessione complessiva per calibrare le prossime strategie in favore degli esposti e delle vittime dell'amianto.



Il 2 ottobre 2014, presso il Tribunale di Padova, si è svolta la quarta udienza preliminare del processo che vede imputati i vertici della Marina Militare Italiana per le numerosissime Vittime dell’Amianto tra le file dei lavoratori militari e civili del Comparto Difesa. Continua l’impegno di AFeVA Sardegna Onlus, difesa dalla avv. Daniela Boscolo Rizzo del foro di Padova, a fianco dei lavoratori del Comparto Difesa, Vittime dell'Amianto.


Il 14 ottobre 2014 a seguito dei chiarimenti chiesti il 7 settembre 2014 e pervenuti il 22.09.2014 dallo Stato Maggiore della Marina Militare in merito alla Direttiva MARISTAT emanata il 31 gennaio 2014 e tenuto conto che il Consiglio di Stato (Sez. III), con Parere n. 02526/2010 del 01.06.2010, l'Associazione dirama un comunicato esplicativo in merito ai BENEFICI DI CARATTERE OCCUPAZIONALE -Procedura di arruolamento per “chiamata diretta nominativa” dei congiunti dei Militari riconosciuti Vittime del Dovere ed Equiparati nel ruolo dei Volontari in Servizio Permanente -VSP- allegando allo stesso una serie di modelli domanda fac-simile e documenti utili:


Il 07 novembre 2014 il presidente partecipa nella qualità di uditore al convegno “Inquinamento ambientale e Malattie respiaratorie” Sala Congressi Quartè Sayal, Alghero, 7-8 novembre 2014



Il 20 ottobre 2014 l'Associazione scrive una serie di LETTERE APERTE indirizzate:

  • al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, alla Giunta, al Consiglio Regionale e ai Presidenti delle Commissioni Consiliari;

  • alla Presidente della Provincia di Sassari, alla Giunta e al Consiglio Provinciale e ai Presidenti delle Commissioni Consiliari;

  • ai Sindaci, alle Giunte ai Consiglio comunali e ai Presidenti delle Commissioni Consiliari della Città di Sassari e di Alghero,

chiedendo, ad ognuno e secondo le proprie competenze e responsabilità, l'Attuazione e finanziamento della legge regionale n. 22 del 16.12.2005 e Attuazione dell'Ordine del Giorno n. 85, sull'Emergenza Ambientale, Sanitaria e Sociale causata dall'Amianto in Sardegna, approvato dal Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna il 13 giugno 2012, e di quanto deliberato e approvato dai rispettivi consigli Regionali, Provinciali e Comunali.


Il 22 ottobre 2014 il Senatore Casson deposita il DDL AS n. 1645/2014 del 22.10.2014 ( a cui l'Associazione ha partecipato alla discussione).


Il 3 novembre 2014, facendo seguito ai contenuti dell'incontro del 18 settembre, l'Associazione invia, al Ministero della Difesa, una nota di Sollecito/Richiesta di Concretizzazione del predetto DDL AS n. 1645/2014 in Legge dello Stato, facendo presente che il citato DDL assorbe e sintetizza le istanze, in tema di benefici previdenziali, del personale militare e civile vittime dell'amianto del Comparto Difesa e Sicurezza contenute nei Disegni di Legge, nelle Proposte di Legge e nelle Risoluzioni, come pure gli impegni assunti nel tempo dai Governi della Repubblica Italiana in favore del citato personale e a tutt'oggi palesemente disattesi e che lo stesso, qualora approvato, superarà le attuali norme ingiustificatamente discriminatorie subite dai lavoratori militari e civili del Comparto Difesa e Sicurezza.

Riferimenti- A- Impegni del Governo, Risoluzioni, Disegni di Legge e Proposte di Legge in favore del personale del Comparto Difesa: ( XIII legislatura) AC n.7553 del 24.01.2001 dell'On. ASCIERTO; (XIV legislatura) AS n.1156 del 19.02.2002 del Sen. PALOMBO e altri, AC n. 3653 del 6.02.2003 dell'On LAVAGNINI e altri; Risoluzione della IV Commissione Difesa n. 8-00042 del 6 maggio 2003 ; (XV Legislatura) AC n. 2753 del 7.06.2007 della On. PINOTTI;Dichiarazione di Impegno del Governo in favore del personale navigante della Marina Militare e delle altre amministrazioni” siglate nel 2009 dal Governo Berlusconi, a seguito della stipula del patto sulla sicurezza nazionale del 31 luglio 2007 con il Governo Prodi; (XVI legislatura) -AS n. 337 del 6.05.2008 della Sen. PINOTTI e altri, - AS n. 1037 del 22.09 2008 della Sen. AMATI e altri, - AS n. 1058 del 26.09 2008 del Sen. COLLINO e altri, - AS n. 2141 del 28.04 2010 del Sen. CASSON, e altri, - AC n. 4408 del 7.06.2011 dell'On. SBROLLINI e altri, - AS . 3274 del 26.04.2012 del Sen. CASSON e altri; ( XVII legislatura) -AS n. 8 del 15.03.2013 del Sen. CASSON e altri , -AS n. 63 del 15.03.2013 della Sen. AMATI e altri, -AC n. 620 del 02.04.2013 della On. SBROLLINI e altri, - AS n. 477 del 10.04.2013 del Sen. De Poli -AC n. 967 del16.05.2013 della On. DURANTI e altri, -AC n. 1353 del 11.07.2013 dell'On. ANTEZZA e altri, -AC n. 1366 del 16.07.2013 dell'On. D'Incà e altri, - AS n. 1645 del 22.10.2014 di iniziativa del Sen. Casson e altri.

B- M_D GUDC 0015509 del 16.04.2014 del Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa, Gen. S.A., Carlo Magrassi.



Il 10 novembre 2014 le Associazioni AFeVA Sardegna e AFEA La Spezia incontrano a Roma i vertici dell'Associazione Nazionale dei Marinai D'Italia: L'Ammiraglio di Squadra (r) Paolo PAGNOTTELLA, Presidente Nazionale ANMI e l'Ammiraglio (r) Beppe TOMMASIELLO Responsabile Ufficio Affari Giuridici e Responsabilità Amministrativa. Obiettivo dell'incontro era valutare la possibilità di una positiva, concreta e costruttiva collaborazione tra le tre Associazioni finalizzata tesa a chiedere al Governo, al Ministero della Difesa, al Parlamento e a tutte Istituzioni preposte, atti normativi risolutivi che pongano finalmente rimedio alle lacune legislative che, in aggiunta agli effetti dell'amianto sull'animo e sul corpo, stanno fortemente danneggiando gli Esposti e le Vittime dell'Amianto, militari e civili, del Comparto Difesa e Sicurezza, in particolare il personale della Marina Militare, sia sul fronte del riconoscimento dei benefici previdenziali sia sul fronte delle varie “interpretazioni” date al riconoscimento delle patologie asbesto-correlate e il relativo riconoscimento dello Status di Vittime del Dovere.

Purtroppo, nonostante le promesse e gli impegni verbali assunti dalla predetta dirigenza dell'ANMI Nazionale, al momento, non si segnala alcun segno di concreta collaborazione in relazione agli obiettivi posti alla base dell'incontro.

Il 20 novembre 2014 una delegazione della AFeVA Sardegna, dalle 09.00 alle 18.00, è stata in piazza Cavour a Roma, di fronte al Palazzo della Corte di Cassazione, per partecipare al presidio unitario organizzato da AFeVA Casale Monferrato, CGIL, CISL E UIL. In occasione e in attesa della storica sentenza Eternit, che abbiamo auspicato sino all'ultimo, di conferma di tutto l'impianto accusatorio che in Corte di Appello ha portato ad infliggere all'imputato, Stephan Smydheiny, 18 anni di carcere per “disastro ambientale doloso”, perché era consapevole - e come lui l'azienda- che la loro "pianificata" condotta avrebbe avuto le tragiche conseguenze che sono da tempo sotto gli occhi di tutti.

NON è stato così, la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato la prescrizione del reato di “disastro ambientale doloso”, addebitato al padrone dell'Eternit e dunque il non luogo a procedere nei confronti dell'imputato Stephan Schmidheiny. È stato un doloroso schiaffo in faccia.

La sentenza ufficiale era stata anticipata nel corso della sua requisitoria dal dott. Iacoviello, Procuratore Generale della Corte di Cassazione, il quale “...ha l’incarico di esprimere i suoi pareri, «nel solo interesse della legge», alle Sezioni della Corte prima che decidano.”

Le parole che abbiamo sentito pronunciare dal PG sono state inquietanti e ci hanno lasciati sgomenti. Erano il preludio della decisione. In estrema sintesi, «nel solo interesse della legge», il “disastro ambientale doloso” è stato accertato, c'è stato, ma è stao considerato "concluso" nel momento in cui le fabbriche hanno chiuso l'attività, ovvero nel 1986, e per questo è stato prescritto.

Abbiamo anche capito che, «nel solo interesse della legge», il capo di imputazione (l'art. 434 del codice penale, ovvero aver causato il “disastro ambientale doloso”) non era adeguato, da solo, a PUNIRE il responsabile per gli EFFETTI cagionati dal DISASTRO stesso. La Strage.

Una strage ad orologeria ancora in corso, che potrà essere arginata solo con la totale bonifica del territorio e il bando mondiale del suo utilizzo.

Oltre agli schiaffi in faccia, questa sentenza e l'intera vicenda lascia l'amaro in bocca e ci interroga su molti punti, a cui dobbiamo trovare Risposte Adeguate. A partire da come e in che modo "prevenire", «nel solo interesse della legge», la debolezza degli impianti accusatori, che come visto, fanno la differenza sostanziale, tra l'ottenere Giustizia o gli schiaffi in faccia.


Il 28 novembre 2014, a Porto Torres, dalle 16.00 alle 21.00, presso la sala Filippo Canu l'Associazione ha organizzato un -TAVOLO DI CONFRONTO AMIANTO -, aperto a tutti, dal titolo “-La mancata affermazione del diritto all'ambiente di vita e di lavoro salubre, alla previdenza, alla prevenzione primaria, alla diagnosi precoce, alla ricerca e alla cura … e alla Giustizia - E' solo un problema di mancanza di risorse?” .

  • Sono stati invitati a partecipare i Cittadini e i Lavoratori, Le Organizzazioni politiche Le OO.SS. Regionali e territoriali, i Parlamentari eletti in Sardegna, il Presidente, Assessori e Consiglieri della Regione Sardegna, tramite pec Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. e Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , i Presidenti, Assessori e Consiglieri delle Province Sarde (per il tramite dell'UPI Sardegna: fax 0784 30279, i Sindaci, Assessori e Consiglieri dei Comuni Sardi (per il tramite dell'ANCI Sardegna, pec Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

  • Hanno partecipato: la CGIL nazionale, la CISL nazionale e l'UIL nazionale rispettivamente con Claudio Iannilli, Giuseppe D'Ercole e Marco Lupi, e il Sen. Silvio Lai (PD), per la città di Porto Torres l'assessore all'Ambiente Gavino Gaspa e per la città di Sassari, Gianni Carbini e Valeria Fadda, rispettivamente Assessore all'Ambiente e Presidente della Commissione Ambiente.


Assenti ingiustificati : la Regione Sardegna e la Provincia di Sassari.


SUL TAVOLO DI CONFRONTO

  1. La Legge Regionale 22/2005 ( finanziata, inattuata e poi definanziata);

  2. Il Documento Strategico Unitario di Programmazione Regionale dei fondi comunitari 2014/2020 ( in cui, nel corso dell'approvazione Regionale, è stata cancellata la parola “Amianto”);

  3. La Sorveglianza Sanitaria dei Lavoratori (che fine ha fatto la Sperimentazione e validazione di un protocollo univoco ricercato con il progetto CCM 2012 . E l'accordo della Regione Sardegna con la Regione Veneto? );

  4. Il Piano Nazionale Amianto ( per certi versi discutibile, è ancora dentro a un cassetto delle Regioni e del MEF);

  5. Gli Ordini del Giorno Regionale 85/2012 e della Provincia di Sassari del 2012 ( disattesi dai rispettivi Presidenti e Giunte);

  6. La delibera di Giunta del Comune di Alghero “Città Deamiantizzata” (è ancora dentro a un cassetto del Comune);

  7. Il far west della filiera delle Bonifiche e delle discariche - e della Inertizzazione (!)- ( da una parte, in presenza di 4 capienti discariche l'esportazione dal 40/60% dell'amianto rimosso ogni anno in Sardegna in discariche extraregionali e dall'altra l'improvvida idea di importare in Sardegna l'amianto rimosso in altre Regioni per stoccarlo nelle miniere del Sulcis, in mezzo, il mancato calmieramento dei costi di rimozione! );

  8. La sotto rilevazione e il mancato risarcimento del danno ( per esempio, mediamente, su 20/anno mesoteliomi censiti dal COR Sardegna, all'inail arrivano, mediamente, solo 3 denunce di malattia professionale! Per tacere delle altre patologie e malattie asbesto-correlate. );

  9. Risarcimenti Previdenziali negati, tra leggi truffa e lavoratori dimenticati. L'impianto del Disegno di Legge n. 1645 presentato al Senato il 22/10/2014 dal Sen. Felice Casson e altri 43 Senatori. Per l'AFeVA Sardegna è la risposta giusta attesa da tempo dai lavoratori. Esiste una convergenza? Parliamone.


Il 16 dicembre 2014 l'Associazione, a seguito della nostra richiesta formalizzata Il 4 giugno 2014, è stata poi audita dalla Sesta Commissione Consiliare RAS, Salute e Politiche Sociali “Sulle problematiche sanitarie connesse all’amianto”.


Sia a Porto Torres, il 28.11.2014, che a Cagliari, il 16.12.2014, rispettivamente, nel corso del Tavolo di Lavoro “La mancata affermazione dei diritti dei lavoratori e dei cittadini “...” E' Solo un problema di mancanza di risorse?” che davanti alla VI Commissione, presieduta dall'On. Perra, l'AFeVA Sardegna ha presentato e illustrato un dossier che fotografa il deludente stato di fatto della questione Amianto che investe con tragica prepotenza sia i Lavoratori che i Cittadini Sardi.


Allegato al detto dossier, l'AFeVA Sardegna ha inoltre depositato agli atti della VI Commissione la proposta Obiettivo Sardegna, Terra Deamiantizzata.


Abbiamo chiesto e ripetuto ciò che l'Associazione chiede formalmente e costantemente da anni, e che qui si ripete, ovvero che è necessario un nuovo approccio culturale unitario e partecipativo che crei una rete tra sensibilità e competenze, una nuova Governance forte e coesa, tra i Decisori, le Parti sociali e le Associazioni delle Vittime che sia in condizione di dare risposte concrete alle vittime, ai lavoratori, ai cittadini e ai territori attraverso un percorso di programmazione virtuoso e coerente che generi, tra i tanti obiettivi raggiungibili, lavoro pulito, sicuro e svolto in sicurezza.


Abbiamo dato atto come la Regione Sardegna sia per certi versi addirittura molto più avanti rispetto ad altre Regioni, che sono state erogate ingenti somme, ma, come detto, senza la costruzione di una Governance univoca e partecipata tra i soggetti interessati, non ha dato gli esiti sperati -tanta energia con poco controllo-.


Abbiamo chiesto e ancora oggi crediamo sia necessario istituire subito una cabina di regia per la gestione coordinata del rischio Amianto, della filiera delle bonifiche e per la Sorveglianza Sanitaria, che vada incontro ai cittadini e ai lavoratori, che pervenga alla piena attuazione e il ri-finanziamento della legge regionale n. 22 del 16 dicembre 2005 e alla piena attuazione dell'Ordine del Giorno n. 85/2012, sull'Emergenza Sanitaria e Sociale causata dall'Amianto in Sardegna, approvato all'unanimità dal Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna il 13 giugno 2012. Per evitare speculazioni, per evitare nuove esposizioni e dunque nuovi malati, per generare lavoro, pulito, sicuro e svolto in sicurezza e per non abbandonare chi ha una bomba ad orologeria nel corpo.

In estrema sintesi Deamiantizzare la Sardegna (e l'Italia) è possibile, così come è possibile riconoscere i “Risarcimenti Previdenziali”, ora negati ai lavoratori ingannati o dimenticati, ed estendere ai cittadini l'indennizzo del Fondo Vittime dell'Amianto!


Gli ultimi giorni dell'anno sono stati frenetici. Già nei mesi precedenti, nel corso della discussione dei contenuti della Legge di Stabilità 2015 e ora in vista della sua promulgazione, hanno visto l'Associazione impegnata in una opera di qualificata sensibilizzazione del Governo, dei Parlamentari e dei Sindacati, nell'intento di far valere tanto le ragioni degli esposti e delle vittime dell'amianto tanto del comparto difesa, civili e militari, quanto le ragioni di tutti quei lavoratori e cittadini esposti e delle vittime dell'amianto dei comparti Sardi esclusi da ogni pensiero dal Governo e dal Parlamento e, ahimè, anche dalle dirigenze sindacali regionali.


Il 29 dicembre viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale (GU n.300 del 29-12-2014 - Suppl. Ordinario n. 99 ) la legge di stabilità 2015 ( L. 190/2014) -Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, entrata in vigore il 1 gennaio 2015.


I commi relativi alla Questione Amianto sono 6, uno di questi (art. 1 c. 50) è dedicato alla bonifica dei SIN inquinati dall'Amianto (in particolare per Casale Monferrato e Napoli Bagnoli), i restanti cinque commi sono stati invece dedicati direttamente o indirettamente al tema dei benefici previdenziali amianto: i commi 112, 115, 117, sono stati pensati e voluti esclusivamente solo per alcuni lavoratori di precisi e circoscritti comparti lavorativi - Genova, Avellino, Bussi.

Situazioni e casi certamente meritevoli di attenzione. Ma questo è quanto.

Il comma 113 interessa tutti i lavoratori in quanto elimina, sino al 31.12.2017, alcune penalizzazioni dettate dalla Legge “Fornero”.

Il comma 116 estende le provvidenze del Fondo Vittime Amianto gestito dall'INAIL, in via sperimentale, per gli anni 2015, 2016 e 2017, ai malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia, o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell'amianto ovvero per esposizione ambientale comprovata.

QUI la comunicazione (si spera) esplicativa, diramata nel mese di gennaio 2015 dalla AFeVA Sardegna Onlus.

CONCLUSIONI

L'attività della AFEVA Sardegna Onlus è definibile “in progress” e tiene conto, oltre che delle esigue risorse economiche a disposizione, anche del costante mutamento delle norme in materia Prevenzionale, Previdenziale, Sanitaria e Ambientale. E' tesa alla tutela dei diritti costituzionalmente garantiti a ogni cittadina e a ogni cittadino, con particolare riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori, opponendosi ogni qualvolta questi diritti siano lesi, in primis, il diritto alla salute (ex art. 32 Costituzione) e il diritto all’ambiente (ex art. 9 Costituzione), con azioni concrete attraverso la promozione di iniziative sociali, culturali, politiche, nonché con il ricorso all’Autorità Giudiziaria ogni volta che tali diritti siano violati. La lotta all'amianto, contro tutto il male che provoca, contro tutti gli interessi e i business che ruotano attorno continua e continuerà, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, nel solco degli indirizzi detti. A favore di tutti, nessuno escluso.



il vice-presidente          il tesoriere                 il segretario       il consigliere

Tilocca Antonio    Sotgiu Giovanni Pietro     Tedde Mario       Chighine Danilo


AFeVA Sardegna, il presidente

Salvatore Garau


 

 

Prot. n° 001 / 2014 afeva Sardegna onlus

 

 

Alghero, mercoledì 22 gennaio 2014

alla Onorevole Attenzione,

del Presidente del Consiglio Dei Ministri, On. Enrico Letta,

e.mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Fax 06 67793543

del Ministro della Difesa, Sen. Prof. Mario Mauro

e.mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ;

dei sottosegretari di Stato per la Difesa:

e.mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Sen. Roberta Pinotti, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ;

On. Gioacchino Alfano, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

e per conoscenza,

On. Michele Piras, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ;

On. Gennaro Migliore, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

 

 

In relazione alla risposta del Governo alla interpellanza sulle “Iniziative per garantire parità di trattamento al personale militare esposto all'amianto o affetto da patologie asbesto-correlate in relazione alla disciplina generale prevista per i lavoratori in analoghe condizioni – n. 2-00363questa Associazione intende innanzitutto ringraziare l'On. Piras, l'On Migliore e tutto il gruppo parlamentare di SEL per aver dato voce e fatto propria l'istanza di Giustizia ed Equità degli Esposti e delle Vittime dell'Amianto del Comparto Difesa, unitamente al Governo e al Ministero della Difesa che, per voce del sottosegretario On. Alfano, ha risposto in tempi brevi alla citata interpellanza, consentendoci così di apprezzare per tempo gli intendimenti del Governo sul tema e di esprimere le seguenti osservazioni e richieste sul merito delle risposte alle questioni poste.

 

In primo luogo, sulla questione di cui ai commi 7 - e 8 (l'interrogazione verte anche sul comma 8)- dell'art. 13 della legge 257/92, è estremamente positivo rilevare nuovamente la positiva e piena condivisione del Governo dell'esigenza di provvedere con una apposita iniziativa legislativa tesa a sanare, una volta per tutte, la discriminazione subita dai militari.

Sul questo tema è dal 2001 che nel Parlamento, con numerosi Atti – QUI sinteticamente elencati-, vi è la piena e trasversale condivisione dell'esigenza di provvedervi. Tra le più recenti iniziative parlamentari si segnala il comma 1, lettera g) -comma 6 sexies- dell'art. 5 del DDL AS n. 8/2013, di iniziativa de Sen. Casson e altri, cofirmato anche dalla sottosegretario per la Difesa, Sen. Pinotti e l'emendamento n. 7.80 del Sen. Casson e altri, al DDL n. 1120/2013, di iniziativa del Governo.

Anche il Governo, prima nel 2003 e poi nel 2009, si era impegnato a risolvere questa disarmonia legislativa gravante sul personale militare.

Siamo nel 2014, crediamo a quasi 22 anni dalla promulgazione della Legge 257/92 non ci sia più spazio per tergiversare e pertanto Chiediamo che l'attuale rinnovata condivisione si concretizzi con un Giusto, Puntuale e Risolutivo Atto normativo del Governo.

Basta con le promesse di legge!

 

Chiediamo dunque che vengano finalmente date risposte tangibili alle legittime aspettative del personale militare delle Forze Armate in generale e, in particolare, della Marina Militare, ex o attualmente esposto all'amianto, che si trovino in attività o in quiescenza, e a quanti a tutt'oggi lavorano ancora in presenza e ad elevate concentrazioni di fibre di amianto, in alcuni casi senza la dovuta informazione obbligatoria, con le limitazioni derivanti dall'obbligatorietà del servizio e dallo status di militari.

 

Si ritiene pertanto opportuno far presente che i nodi previdenziali da sciogliere sono tre:

  • Il pieno riconoscimento dei periodi di esposizione ad amianto indicati nel curriculum lavorativo emessi dal Ministero della Difesa, senza distinzioni di mansioni e categorie, così come fa l'amianto, tenendo presente che, sopratutto in ambito Marina, l'esposizione è stata continuativa -24 ore su 24 ! - e che il limite temporale del 2.10.2003 imposto dalla vigente normativa non ha eliminato la successiva continua e qualificata esposizione ad amianto del personale;

  • Riconoscimento della cumulabilità dei detti periodi, sia nei confronti del personale ancora “sano” sia nei confronti del personale in cui gli effetti dell'amianto si sono già manifestati;

  • I predetti periodi devono essere fatti valere sia ai fini del diritto che della misura della pensione.

Va inoltre tenuto presente che buona parte del personale militare e civile esposto ad amianto ancora in servizio attivo è il medesimo interessato dalla riforma dello strumento militare che porterà la dotazione organica complessiva a ridurre i primi da 190.000 a 170.000 entro il 31.12.2015 e sino a 150.000 entro il 31.12.2024 e i secondi da 30.000 a 20.000 entro il 31.12.2024.

 

Altra questione è poi l'istituto dell'equo indennizzo e della pensione privilegiata conseguente alle infermità riconosciute dipendenti da causa di servizio, nonché l'equiparazione alle Vittime del Dovere dei dipendenti dello Stato, militari e civili, Vittime dell'Amianto.

Sul tema, il 4 novembre scorso, avevamo denunciato l'inaccettabile interpretazione che ha portato alla scandalosa esclusione dei dipendenti civili dello Stato dal riconoscimento dello status di Vittima del Dovere ad opera della Direzione per il Personale Civile della Difesa (PERSOCIV) e del Dipartimento della Funzione Pubblica, in applicazione, a loro dire, dell'art. 6 del d.l. n. 201 del 2011.

Accogliamo dunque con piena soddisfazione la precisazione del Governo che dalla applicazione del citato art. 6 è espressamente escluso il personale, civile e militare, appartenente al comparto sicurezza-difesa per i quali, dunque, è sempre previsto l'accertamento della dipendenza da causa di servizio ai fini del riconoscimento dello status di vittima del dovere, dell'equo indennizzo e della pensione privilegiata ordinaria.

Chiediamo pertanto che il Governo intervenga immediatamente presso PERSOCIV e presso il Dipartimento della Funzione Pubblica per sanare in autotutela i provvedimenti negativi già adottati (qui uno degli inaccettabili provvedimenti).

Va inoltre segnalato sul punto relativo alla assistenza attuata nei confronti dei familiari e del personale militare e civile, anche in servizio, affetto da patologie asbesto-correlate, in particolare per l'avvio e la definizione del procedimento previsto per la verifica del diritto alla corresponsione dei benefici di cui previsti per le vittime del dovere, che questa assistenza non sempre è attenta e tempestiva (Ci riserviamo di esplicare meglio la questione in altra sede, qualora l'On. Sottosegretario intenda audirci).

 

Infine condividiamo pienamente quanto affermato dall'On. Piras, in sede di replica alla risposta alla interpellanza, sul tema della “nebulosa sui dati ufficiali, sulle indagini epidemiologiche”.

 

Riteniamo infatti che, sebbene questa Associazione non condivida la recente modifica dell'attribuzione delle competenze di vigilanza dei luoghi di lavoro in ambito militare dalle ASL ai Servizi di Vigilanza Interna di cui al titolo IV del DPR 90/2010 (p.e. con le limitazioni ispettive di cui al comma 3 dell'art. 260), le disposizioni di cui all'art. 248 del citato decreto, unitamente alla modifica apportata all'art. 139 del DPR 1124/65, prevedono sempre e comunque l'obbligo del datore di lavoro della denuncia di ogni infortunio sul lavoro che ha per conseguenza la morte o l'inabilita' al lavoro per più di tre giorni, che nell'ambito dell'Amministrazione della difesa e con riferimento agli infortuni occorsi sia al personale civile che al personale militare in servizio, deve essere inoltrata, ove presente, al competente Comando dei carabinieri dell'organizzazione di polizia militare di Forza armata e ai predetti Servizi di Vigilanza.

 

Tenuto conto che la sorveglianza epidemiologica è strettamente correlata alla sorveglianza sanitaria e alla prevenzione primaria (in quanto una buona sorveglianza sanitaria, se ben fatta, in funzione della sorveglianza epidemiologica, rileva precocemente le malattie e le neoplasie e ne attribuisce l'eziologia -o la probabile eziologia-, avvia tempestivamente il malato alle migliori cure disponibili e in strutture accreditate e certe, permette l'avvio tempestivo di politiche di prevenzione primaria -perché se si rileva il Danno e si conosce l'Eziologia, si fà PREVENZIONE, si evitano cioè nuove esposizioni in funzione della conoscenza delle fonti di rischio che vengono così eliminate per tempo- e infine, ma non per ultimo, se tutto funzionasse bene, agisce d'ufficio nelle pratiche burocratiche di accesso ai diritti risarcitori previsti, avviando con tempestività l'iter della “prevenzione” sociale), desta perplessità che la questione della sorveglianza epidemiologica, ovvero la mancata indicazione dei dati relativi alle mansioni svolte dai lavoratori, in quale periodo e in quali luoghi, del nesso o probabile nesso causale con qualsiasi tipo di eziologia e la rilevazione e classificazione stessa delle patologie a lunga latenza che affligge il personale del comparto difesa, anche dopo l'avvio in quiescenza, non sia ritenuto di primaria importanza dalla stessa Amministrazione della Difesa, ovvero tenuto in debita considerazione sopratutto ai fini epidemiologici-prevenzionali e statistici.

 

Riteniamo dunque che la mancata chiarezza dei dati, non giovi in primo luogo alla tutela del diritto alla salute del personale militare e civile e non faccia bene all'immagine delle nostre Forze Armate, che sotto l'altro aspetto appare non curarsi a dovere del destino psico-fisico del personale tanto quando è in servizio quanto una volta posto in quiescenza.

 

Ad ogni modo, tenuto conto che l'Osservatorio Epidemiologico della Difesa è stato istituito il 20.03.2006, riteniamo rilevanti e preoccupanti i dati forniti dall'On. Sottosegretario alla Difesa, in quanto i 950 casi con esposizione ad amianto censiti nell'ambito di tutte le Forze Armate, di cui 51 Mesoteliomi -dalla risposta si desume siano 51 i casi di lavoratori colpiti da Mesotelioma, 33 dei quali deceduti in servizio- sebbene rilevati con i limiti sopra detti, dunque generici e sottostimati, si riferiscono al solo personale in servizio attivo e, se uniti a quanto rilevato costantemente dal ReNaM attraverso i COR e dai vari registri tumori, testimoniano che la questione amianto -e le esposizioni ad agenti cancerogeni e tossico nocivi nell'ambito del comparto Difesa- non è purtroppo un fatto passato, un rogo estinto. Da dimenticare.

 

No. Purtroppo non è così. Non c’è niente da dimenticare. C’è ancora molto da fare.

Ora è urgente un Giusto, Puntuale e Risolutivo Atto normativo del Governo.

Sopratutto, vi chiediamo, basta con le promesse.

 

 

Col massimo rispetto

 

 

AFeVA Sardegna, il presidente

Salvatore Garau

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