Atti 2016 - Francobollo 2017 GMVA

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Atti 2016
Attività svolta nel 2016
Francobollo 2017 GMVA
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Prot. n° 038/ 2016 afeva Sardegna onlus

 

Alghero, martedì 31 maggio 2016

 

Alla c.a. del Ministro dello Sviluppo Economico

Ufficio di Gabinetto

Via Molise, 2

00186 ROMA

tramite PEC: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

e tramite Raccomandata AR

 

 

Oggetto: PROPOSTA DI EMISSIONE DI FRANCOBOLLO COMMEMORATIVO DELLA GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DELL'AMIANTO

PER RICORDARE LE VITTIME DELL'AMIANTO.

PERCHE' SENSIBILIZZARE, INFORMARE E FORMARE SIGNIFICA PREVENIRE.

PER PREVENIRE, PRIMA ANCORA CHE CURARE.

 

 

PRESENTAZIONE DELLA AFeVA SARDEGNA ONLUS

 

L'AFeVA Sardegna Onlus è una organizzazione di volontariato rigorosamente non lucrativa che svolge costante attività su tutto il territorio italiano, a favore di tutti, nessuno escluso, in materia Prevenzionale, Previdenziale, Sanitaria e Ambientale, contro l'amianto e contro tutto il male che provoca e contro tutti gli interessi e i business che ruotano attorno.

 

L'attività della AFEVA Sardegna Onlus è definibile “in progress” e tiene conto, oltre che delle esigue risorse economiche a disposizione, anche del costante mutamento delle norme, cui partecipa alla discussione. L'attività è tesa alla tutela dei diritti costituzionalmente garantiti ad ogni cittadina e ad ogni cittadino, con particolare riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori, opponendosi ogni qualvolta questi diritti siano lesi, in primis, il diritto alla salute (ex art. 32 Costituzione) e il diritto all’ambiente (ex art. 9 Costituzione), con azioni concrete attraverso la promozione di iniziative sociali, culturali, politiche, nonché con il ricorso all’Autorità Giudiziaria ogni volta che tali diritti siano violati.

Il sostentamento della predetta attività è garantito esclusivamente dalle quote sociali versate dai soci ( 20,00 euro all'anno) e da eventuali donazioni volontarie rese dai soci, dalle vittime dell'Amianto e dai loro familiari che premiano l'attività e il sostegno ottenuto nel percorso del riconoscimento dei propri diritti.

 

FONDAMENTALI DELLA PROPOSTA

 

L'uso e l'abuso dell'amianto ha provocato e continuerà a provocare migliaia di lutti evitabili.

Il Punto di partenza della lotta all’amianto e a tutto ciò che provoca è la consapevolezza del fatto che questa tragedia era evitabile e che i morti e i malati che contiamo oggi sono il frutto amaro di esposizioni ad amianto del passato, anche recente.

Quelli che conteremo domani saranno l’amaro frutto di ciò che non saremo in grado di fare oggi.

 

In Italia, ogni anno, a causa dell'amianto, tra mesoteliomi, tumori al polmone e agli altri organi bersaglio muoiono molto oltre 4000 persone! Oltre 11 morti evitabili al giorno!

Numeri Veri. Vittime Vere!

 

RIFERIMENTI

 

1 […] La mortalità per mesotelioma da amianto eguaglia la mortalità per infortuni, compresi quelli stradali, e il picco della curva epidemica è previsto nel periodo 2015-20. La necessità di una adeguata strategia nazionale di contrasto del rischio amianto e di tutela degli esposti ed ex esposti è stata evidenziata dalla II Conferenza Nazionale Amianto tenutasi a Venezia nel 2012, e potrà trovare adeguata operatività con l’approvazione del Piano Nazionale Amianto in sede di Conferenza Stato- Regioni.[…]

 

2 […] Le stime dei casi incidenti riportano un rapporto tra mesotelioma maligno e tumore del polmone asbesto correlato variabile da 1:1 a 1:10 […] Sulla base della distribuzione dei tassi di mortalità per tumore della pleura (come proxy dell’esposizione ad amianto nel passato) e per tumore del polmone, viene stimato intorno ad 1:1 il rapporto fra mesoteliomi e tumori del polmone asbesto correlati a livello di popolazione. […]

 

3 […] In Italia, le morti indicate da INAIL come direttamente conseguenti a malattia professionale, sono oscillate annualmente tra 700 e 900, dato sottostimato.[...] In particolare, relativamente alle neoplasie, assumendo una stima prudenziale di una origine lavorativa per il 4% delle morti per questa causa che annualmente si registrano in Italia, il numero di morti attese risulterebbe di circa 6.400 l’anno.

 

Ufficialmente, per la difficoltà oggettiva di riconoscimento della causa lavorativa (da parte dell'INAIL-ndr-) e la ancora insufficiente sensibilità del personale sanitario alla rilevazione delle esposizioni professionali, il numero dei casi di neoplasie annualmente riconosciute di origine lavorativa risulta notevolmente inferiore alla cifra sopra stimata e in grande maggioranza riferite a pregressa esposizione ad amianto.

 

I danni per la salute correlati alla attività lavorativa sono tra quelli che possono beneficiare di interventi efficaci da parte delle pubbliche amministrazioni coinvolte, esistendo i presupposti per la realizzazione di programmi che abbiano come base la conoscenza quali-quantitativa dei rischi e dei metodi per prevenirli, la conoscenza dei danni, sia epidemiologica sia dei determinanti causali e, infine, avendo la possibilità di realizzare azioni di contrasto ai rischi agendo da un lato sulla promozione della salute dall’altro sul controllo del rispetto delle norme [...]

 

4 [...] La produzione mondiale complessiva di amianto nel secolo scorso ha raggiunto i 173 milioni di tonnellate, di cui più dell’80% dopo il 1960. In questo contesto l’Italia ha rivestito un ruolo importante, essendo stato il secondo maggior produttore di amianto in Europa dopo l’Unione Sovietica fino agli anni ’80. Dal dopoguerra al 1992, anno del bando, sono state prodotte più di 3.700.000 tonnellate di amianto. La stretta correlazione tra consumi di amianto e mortalità per patologie asbesto correlate è stata recentemente analizzata in un modello di relazione ecologica che ha considerato i consumi procapita di amianto in diversi paesi del mondo dimostrando come la curva della mortalità per tumore della pleura – calcolata con una distanza temporale di 40 anni, in linea con il periodo di latenza tipico della neoplasia – ripercorra significativamente l’andamento dei consumi[...].

 

5 [...] il problema dell’amianto è molto complesso perché coinvolge aspetti sanitari, ambientali, economici e previdenziali. La complessità deriva anche dal fatto che in Italia l’amianto è stato utilizzato a livello industriale e civile in modo molto vasto e diffuso.

Le situazioni di rischio che richiedono interventi di bonifica e di gestione del rischio interessano, perciò, molte porzioni del territorio nazionale e possono essere causa di esposizione della popolazione e di lavoratori a fibre di amianto.

In proposito, si deve ricordare che la Legge 257 del 27 Marzo 1992 sulla “cessazione dell’impiego dell’amianto” è entrata in vigore da venti anni, ma sul territorio nazionale sono ancora presenti complessivamente diversi milioni di tonnellate di materiali e beni contenenti amianto; in particolare molte tonnellate di amianto friabile sono localizzate in siti a destinazione industriale e residenziale, pubblici e privati.[...]

 

6 [...] Quando si parla di prevenzione del cancro, tutti pensano alla

cosiddetta diagnosi precoce, ma c'è una prevenzione che si può fare a

monte, cercando non di limitare i danni della malattia diagnosticandola

al più presto, quanto piuttosto di evitare l'insorgere del cancro, impedendo l'esposizione alle sostanze che lo provocano. La prevenzione primaria si occupa proprio di questo: fare ricerca sulle sostanze naturali o sintetiche per capire quali sono cancerogene e, una volta individuate, suggerire alle autorità sanitarie delle misure di salute pubblica per toglierle dalla circolazione. Si tratta di una strategia che protegge tutti - il ricco come il povero - ma purtroppo è bistrattata da scienziati, politici e autorità sanitarie.[...]

 

PREVENZIONE. PRIMA DI TUTTO !

 

SINTESI DELLA QUESTIONE AMIANTO

DAL PUNTO DI OSSERVAZIONE DELLA AFEVA SARDEGNA ONLUS

 

La questione amianto è complessa e racchiude in sé problematiche estremamente delicate che, oltre alle problematiche relative alla gestione dei rifiuti cancerogeni, spaziano dalle problematiche di carattere sociale, quali la previdenza- negata o falsamente riconosciuta a una moltitudine di lavoratori realmente esposti ad amianto, oppure nel caso di emersione di patologie asbesto -correlate, negando agli stessi il riconoscimento del nesso di causalità- la sorveglianza sanitaria, la sicurezza e la salubrità dei luoghi di lavoro, l’emersione del lavoro nero, e ancora: a quelle specifiche per attuare una reale prevenzione primaria (ovvero la rimozione dei fattori di rischio al fine di evitare nuove ed indebite esposizioni all'amianto), quali la conoscenza della dimensione del problema per mezzo della mappatura e del censimento amianto negli edifici pubblici e privati, la creazione degli Sportelli Informativi Unici Amianto, il calmieramento dei troppo elevati costi di bonifica attraverso la promozione di adeguati protocolli d’intesa con i bonificatori ambientali, il finanziamento totale e/o il cofinanziamento delle rimozioni anche a favore dei privati, prevedendo il cofinanziamento anche per la ricostruzione delle opere in caso di progetti tesi alla riduzione del tasso di CO², all'efficienza energetica e alla riduzione del consumo di energia e alla produzione della stessa da fonti rinnovabili.

 

Tutte queste azioni devono necessariamente essere supportate da atti concreti e da una chiara, onesta e costante opera di formazione e informazione anche diretta e itinerante rivolta ai lavoratori e ai cittadini per consolidare la percezione della vicinanza ad essi delle Istituzioni -ora troppo lontane-.

 

COERENZA DELLA PROPOSTA

 

La proposta di emissione di francobollo 2017, o della serie di francobolli 2017, commemorativo della GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DELL'AMIANTO è coerente con i seguenti criteri:

  • Non è stato mai realizzato;

  • Ricorre il 25° anniversario della entrata in vigore della Legge n. 257 del 27 marzo 1992 (28 aprile 1992- 28 aprile 2017;

  • Ha valenza nazionale ed internazionale;

  • E' di estrema attualità;

  • E' trasversale. Investe tematiche sociali e culturali estremamente delicate legate dalla qualità della Informazione e Formazione resa sui temi stessi che spaziano dalla Sanità all'Ambiente, dalla Prevenzione alla Previdenza e al Lavoro.

  • E' rivolto al futuro. Perchè un Italia deamiantizzata significa mettere in pratica la PREVENZIONE PRIMARIA eliminando il fattore di rischio Amianto. Significa Lavoro Pulito, sicuro e svolto in sicurezza. L'Italia deamiantizzata è anche dotarsi di una meravigliosa carta Ambientale e Turistica, alla nostra portata;

  • E' rivolto al futuro. Perchè Info-Forma i Cittadini, suggerendo loro atteggiamenti meno confidenziali con questo potente quanto subdolo cancerogeno, e Sensibilizza le Istituzioni locali, regionali e nazionali a mettere in atto azioni tangibili con particolare riguardo alla agognata Cultura della Prevenzione, per la Bonifica dei luoghi di vita e di lavoro, per la Giustizia, per le Cure e per il Diritto alla Previdenza, alla Salute e all'Ambiente di vita e di lavoro salubre, costantemente negato.

  • E' rivolto al futuro. Perchè un Italia deamiantizzata è possibile così come è possibile, in prospettiva, anche un mondo deamiantizzato;

  • Persegue gli obiettivi di Informazione, formazione e Sensibilizzazione indicati dal Piano Nazionale della Prevenzione 2014/2018 e dal Piano Nazionale Amianto;

 

e si coniuga bene coi temi:

  • “il Senso civico”, che mira a promuovere un atteggiamento positivo verso la comunità di appartenenza ed il rispetto delle regole che ne disciplinano la convivenza, dando risalto ad atteggiamenti, azioni e scelte caratterizzate da attenzione verso il prossimo e verso l’ambiente che ci ospita. [...]

 

  • “le Festività”, serie che si propone di celebrare i più importanti appuntamenti, religiosi e laici, che ogni anno scandiscono la vita della comunità nazionale.

 

PROPOSTA

CONTRO L'AMIANTO! PREVENIAMO CON L'ARTE!

 

Per la realizzazione del francobollo 2017, o della serie di francobolli 2017 per la celebrazione della Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto 2017 ( 28 aprile) si propone di utilizzare le immagini delle Opere realizzate quest'anno, dagli Studenti-Artisti che hanno partecipato al nostro concorso CONTRO L'AMIANTO! PREVENIAMO CON L'ARTE!.

 

Il predetto concorso è stato diretto a tutti gli studenti delle scuole superiori della città di Alghero che, a seguito di un percorso Info-Form-Attivo, i partecipanti sono stati chiamati alla rappresentazione Artistica della TRAGEDIA CAUSATA DALL'AMIANTO IN ITALIA E NEL MONDO secondo la propria insindacabile scelta e sensibilità espressiva con opere GRAFICHE, POETICHE, UMANISTICHE, MUSICALI, PLASTICHE, SCULTOREE, PITTORICHE, FOTOGRAFICHE, CINEMATOGRAFICHE, ecc.. che ha trovato il suo culmine il 28 aprile 2016, nel corso della Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto.

 

Le predette opere, numerate e private di un qualsivoglia riferimento al profilo dell'Artista – nome, cognome, sesso, età, scuola, ecc- , sono state valutate da una giuria indipendente composta:

  • dalla signora Ornella Sangaletti, casalinga, ex addetta alle pulizie presso i laboratori della società Farmaceutica ARCHIFAR di Milano, affetta da MESOTELIOMA DEL PERITONEO;

  • dalla signora Lori Warner, Artista, coreografa e ballerina, vedova del sig. Casu Salvatore deceduto nel 2010 a causa del MESOTELIOMA DELLA PLEURA;

  • dal sig.r Mario Chessa, Musicista, voce e tastiere del gruppo musicale BERTAS.

 

Con la collaborazione di Poste Italiane, le quattro Opere sono state poi impresse in quattro meravigliose cartoline filateliche e, dall'Opera n. 6, classificatasi prima ex aequo con l'opera musicale n. 1, realizzato l'Annullo Speciale, che oggi ci pregiamo di allegare alla presente, raccolte nel Folder autoprodotto.

 

Ogni singola cartolina è un Opera d'Arte, un potente messaggio di informazione e sensibilizzazione che rimane inalterato nel tempo e insieme all'impegno profuso dagli Studenti-Artisti, i nostri Giovani Ambasciatori della Prevenzione,

CONTRO L'AMIANTO E CONTRO TUTTO IL DANNO CHE PROVOCA.

 

 

 

 

 

 

ANNULLO SPECIALE REALIZZATO CON L'OPERA N. 6

Annullo Speciale 2016

 

 

Opera n. 6 – SOFFERENZA - I^ Classificata- ex aequo con l'Opera n. 1

SOFFERENZA Opera 6

 

 

SOFFERENZA

di ELEONORA GARAU, anni 16, Alghero (SS)

Liceo Artistico F. Costantino -Alghero (SS)-

Realizzata su tela 50x70, con acrilico, stoffa, filo di ferro spinato e fili di acciaio.

''L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.'' Scrive Eleonora.

L'Opera esplode con la Sofferenza di chi nella vita è venuto a contatto, consapevole o no, con l'Amianto.

Eleonora vuole così denunciare chi ha provocato questo male e sostenere chi ha sofferto, chi soffre ancora e chi cerca di sfuggire ad un destino ormai segnato.

 

 

Opera n. 1 – SPERANZE - I^ Classificata- ex aequo con l'Opera n. 6

SPERANZE Opera 1

 

SPERANZE

di FABIO MARIANO, anni 15, Alghero (SS)

Liceo Scientifico E. Fermi e Istituto Musicale G. Verdi -Alghero (SS) -

Fabio studia pianoforte ed è un vero appassionato della musica.

Con SPERANZE è andato a caccia di quella combinazione di note che, pur favorendo la riflessione, si aprono alla speranza della meraviglia della vita.

 

 

Opera n. 2 – LA BAMBINA SENZA VISO - 3^ Classificata-

LA BAMBINA SENZA VISO Opera 2

LA BAMBINA SENZA VISO,

di GIOIA CASTIGLIEGO, anni 17, Alghero (SS)

Liceo Artistico F. Costantino -Alghero (SS)-

Poggiata su base lignea è realizzata a grandezza naturale con gesso, stoffa, terracotta e una vera maschera anti-gas.

Gioia vuole così ricordare quelle persone nella loro battaglia contro l’Amianto, coinvolgendo le loro storie all’interno dell'Opera e denunciare l’utilizzo dell’amianto, in ogni sua forma.

Mescolato addirittura nel DAS, manipolato dai bambini già negli asili!

 

 

Opera n. 4 – L'ALTERNATIVA - 4^ Classificata-

L'ALTERNATIVA Opera 4

L'ALTERNATIVA

di MARCO PEDDIO, anni 16, Olmedo (SS)

Liceo Artistico F. Costantino -Alghero (SS)-

Poggiata su base lignea, è realizzata con tegole di terracotta affiancate ad una ondulina in (finto) Cemento-Amianto.

Marco mette efficacemente a confronto i materiali e li usa per denunciare i tragici effetti dell'Amianto sulla Salute dei Lavoratori e dei Cittadini, inconsapevoli esposti. Con l'Amianto, solo in Italia,“PIU' DI 3000 VITTIME” evitabili ogni anno!

L'Alternativa: Con la terracotta, i materiali inerti e senza Amianto, “ZERO VITTIME”!


AMIANTO. CONOSCERLO E' MEGLIO !

1.1

Il prof. Benedetto Terracini, nell'introdurre il I° Rapporto ReNaM, a supporto del motivo di esistere del Registro Nazionale dei Mesoteliomi di popolazione, cita una massima resa dal prof William Farr nel 1840, espressa da quest'ultimo per indicare a sua volta gli obiettivi per la creazione del Registral General in Gran Bretagna.

 

È più facile prevenire che curare le malattie e il primo passo verso la prevenzione è la scoperta delle cause.”

 

L’AMIANTO NEL TEMPO 7

 

[...]Tracce dell’utilizzo dell’amianto, o asbesto, sono riscontrabili fin dall’antichità. Esso era adoperato per scopi anche molto diversi tra loro. Si suppone che fosse utilizzato fino a 4500 anni fa, in quanto, nella Finlandia orientale, alcuni scavi archeologici degli anni ’30, hanno portato alla luce pentole di terracotta ed altri utensili rinforzati con antofilliti (minerali di amianto largamente in uso, in epoca recente, dal 1918 al 1975). Questi ultimi furono utilizzati fin dall’età del ferro, in tutta la Scandinavia e la Russia.

 

Di questo utilizzo se ne trova traccia anche in Corsica, dove per giunta era presente una miniera di crisotilo che ha cessato la propria attività estrattiva nel 1965 (Bonanni, 2014).

 

Le prime esperienze di utilizzo dell’amianto nel mediterraneo vengono invece fatte risalire a 5000 anni fa, nell’isola di Cipro, estratto, si presume, verso le zone a sud est del monte Trodos, in un villaggio chiamato Amianto. (Arpa Piemonte, 2008).

Esso veniva tessuto per creare vari manufatti, tra i quali calzature, cappelli, tovaglie e stoppini,

 

I Greci invece utilizzavano questo minerale già oltre 2000 anni fa: generalmente, si è soliti far risalire la prima descrizione dell’asbesto a Teofrasto, il quale lo definì: “una pietra che estremamente in qualche modo assomiglia al legno, che sembra bruciare se vi è stato versato sopra dell’olio, ma cessa quando quest’ultimo si è consumato, come se non potesse essere attaccata dal fuoco” (Carnevale & Chellini, Amianto Miracoli, Vizi, Virtù, 1992).

 

Gli Ellenici, ed allo stesso modo i Romani, utilizzavano dei capi in amianto per cremare i cadaveri, in quanto la presenza del minerale permetteva di ottenere delle ceneri più pure e chiare; veniva utilizzato, inoltre, per rituali magici.

 

Fu Plinio il vecchio a raccontare di come questo “lino incombustibile”, venisse utilizzato per avvolgere i cadaveri dei Re, e bruciando non si consumava, bensì diventava bianco, lasciando immacolate le ceneri dei Sovrani; sempre lui racconta del suo utilizzo per attutire il suono degli alberi quando cadevano a terra abbattuti; è importante notare come fin da allora erano conosciute le proprietà tessili dell’amianto, anche se egli pensava che fosse una pianta proveniente dall’india.

 

Inoltre, fu sempre Plinio il vecchio, nel suo Naturalis Historia a coniare il termine “asbetinon” (asßestινον), per indicare ciò che noi generalmente chiamiamo amianto, sostituendo il termine “asvesto” (asßestος).

 

Al termine “asbetinon” viene dato un significato ambiguo, interpretato come “materiale non combustibile”, mentre il termine “asvesto”, come aggettivo, significa “inestinguibile”.

 

I nomi che vennero utilizzati per indicare l’asbesto furono differenti; il termine amianto in particolare nasce dalla trascrizione di aιaνtος, che usato come aggettivo significa “puro” o “immacolato”.

 

Ciò che fa pensare che Plinio il vecchio non fosse a conoscenza della reale natura minerale dell’amianto, è che, descrivendo un minerale proveniente dalle montagne dall’Arcadia (un amianto “color ferro”), lo chiama ingenuamente asvesto, ossia calce. In compenso è sicuro che Strabone, Discoride e come abbiamo visto Teofrasto, conoscevano bene l’origine dell’amianto. (Arpa Piemonte, 2008)

 

Nel Medioevo, l’amianto fu oggetto di diverse speculazioni fantasiose e si iniziò a chiamarlo lana di salamandra, l’animale che veniva considerato resistente al fuoco e, tale appellativo restò in uso corrente fino al XVI secolo.

 

Leggenda vuole che Carlo Magno (alcuni sostengono Carlo V) per pulire una tovaglia di amianto la gettò nel fuoco, impressionando i propri ospiti.

L’amianto viene anche citato da Marco Polo ne Il milione, nel quale sfata la leggenda secondo la quale l’amianto fosse ottenuto dalla lana della salamandra; scoprì invece che esso veniva lavorato da un minerale presente nella zona del Chingitalas, e veniva utilizzato per creare delle tovaglie, denominato proprio telo della salamandra. Marco Polo ne parla in questi termini: “ogni qualvolta questi teli di salamandra appaiono macchinati, vengono gettati e lasciati per un po’ nel fuoco, dove non si bruciano né si danneggiano, ma diventano bianchi come la neve”.

 

Riferimenti all’amianto sono presenti anche negli scritti di Andrea Mattioli da Siena: egli spiega come venisse utilizzato negli spettacoli, dando fuoco a teli in fibra di asbesto che, pur bruciando, non si consumavano, bensì diventavano più lucenti. Egli paragonava l’amianto proveniente da Cipro all’allume scissibile. (Carnevale, Amianto: miracoli virtù vizi del passato e del presente, 2014)

 

Altri riferimenti relativi all’amianto sono relativi al campo medico (e in parte magico), nel quale veniva utilizzato per unguenti e impacchi medicamentari. Un caso degno di nota è quello di Boezio, il quale, nel ‘600, consigliava l’utilizzo dell’amianto per curare l’artrite, con impacchi da apporre sulle gambe. Egli descriveva anche con precisione il dosaggio dell’amianto per questi unguenti, e tutta la procedura da seguire per la loro realizzazione; tali unguenti avevano diverse funzioni, tra le quali quelle di curare la scabbia, le vene varicose e, sciolto in una soluzione di acqua e zucchero, poteva far terminare le perdite vaginali biancastre.

Non si sa però se questi unguenti avessero dei reali effetti positivi, sta di fatto che anche in età moderna diversi medici utilizzavano l’amianto per curare diverse patologie infiammatorie.

Fino agli anni ’60 era presente nella farmacologia americana sotto forma di polvere podologica e in una pasta dentaria.[..]

 

Nonostante venisse utilizzato nell’antichità, l’amianto non avrà fortuna fino all’età moderna, periodo in cui vi fu, invece, un incremento costante nell’estrazione e nell’impiego di questo minerale (ne sono un grosso esempio gli Stati Uniti d’America).

 

Questo andamento si interruppe solo dopo la seconda metà del 1970, grazie alla presenza di severe norme per la protezione dell’ambiente e dei lavoratori, che contribuirono alla riduzione della produzione di materiali contenti amianto. Tuttavia, parlando sempre degli USA, nello stesso periodo aumentarono anche le importazioni di quegli stessi materiali da alcuni paesi del Sud America e dell’Estremo Oriente (Messico, Brasile, Venezuela, Taiwan, Corea).

Anche l’Italia ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione dell’amianto. Nella seconda metà dell’Ottocento, una donna lombarda, Candida Medina Coeli Lena Ferpenti di Gordona Val Chiavenna, si diede da fare per valorizzare le cave della Val Malenco che essa possedeva.

 

Nel 1878 l’Italia presentò dei campioni di amianto all’Esposizione Universale di Parigi. Per circa dieci anni l’Italia mantenne il primato mondiale per quanto riguarda l’esportazione dell’amianto; tutto cessò quando, verso la fine del secolo, si scoprirono giacimenti molto più ampi di quelli italiani e ricchi di materiale più pregiato (Canada, Rhodesia, Australia e Russia). (Carnevale & Chellini, Amianto Miracoli, Vizi, Virtù, 1992).

 

Sempre italiana fu l’idea, poi accantonata, di Giovanni Aldini (professore dell’Università di Bologna) di commercializzare una tuta di amianto protettiva contro le fiamme. Questa proposta non ha visto la luce, tuttavia fu proprio l’esigenza, tra le altre, di sostituire o ricoprire il materiale infiammabile che portò alla diffusione dell’amianto. Un fatto determinante fu, nel 1903, la sostituzione nella metropolitana di Parigi di materiali infiammabili con manufatti contenenti amianto. Seguirono altri eventi simili e, tutti assieme portarono ad un senso di fiducia ed un bisogno di amianto tale da facilitarne un’ampia diffusione anche negli ospedali, nelle scuole, nei cinema e nelle palestre.

Negli anni ’50, anche in Italia si decise di rivestire tutte le carrozze dei treni con l’amianto, nel tentativo di renderle ignifughe.

 

Un altro modo per impiegare questo minerale è rappresentato dal cemento-amianto.

La sua produzione iniziò nel 1893 in Austria e l’espansione del prodotto, sotto diverse forme, aumentò e diventò inarrestabile. (Arpa Piemonte, 2008) Tornando ai primati del nostro Paese, fu proprio un ingegnere italiano a creare, nel 1912, la prima macchina per la fabbricazione di tubi in cemento-amianto. (A.F.E.V.A)

Negli anni successivi l’amianto trovò impiego in diverse tipologie edili, dunque nelle abitazioni e in moltissimi prodotti di utilizzo quotidiano. Era addirittura presente in alcuni giocattoli (come la sabbia artificiale) e nel talco.

 

Tutto ciò permette di comprendere il perché fu lenta e conflittuale la presa d’atto degli effetti sulla salute correlati con l’amianto quindi non tempestiva e non lineare l’assunzione di coerenti provvedimenti di sanità pubblica da parte di chi ne aveva la responsabilità.>>

 

AMIANTO. CONOSCERLO E' MEGLIO !

1.2

L'AMIANTO E' UN “CANCEROGENO CERTO PER L’UOMO”

 

Nel 1977, in base all’evidenza scientifica, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (W.H.O.), attraverso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.), ha classificato tutti i tipi di amianto commercializzato “CANCEROGENO CERTO PER L’UOMO”, stabilendo altresì il principio che non esiste alcun livello di soglia di esposizione all'amianto al di sotto del quale vi è sicurezza per la salute.

Questa evidenza scientifica è stata riaffermata nel 2009 dalla stessa O.M.S. ( Monografia IARC 2012 Vol. 100 parte C) ampliando la lista degli organi bersaglio che questo micidiale cancerogeno colpisce con sufficiente evidenza, ovvero: il polmone, il mesotelio, la laringe e l'ovaio, e con limitata evidenza: la faringe, lo stomaco, il colon retto.

 

Oltre ai tumori nei detti organi bersaglio, l'amianto provoca patologie o malattie asbesto-correlate all'apparato respiratorio, quali l'Asbestosi, le Placche e/o Ispessimenti pleurici con o senza atelettasia rotonda.

 

Per effetto dell’entrata a regime del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10.06.2014 ( G.U. 212 del 12.09.2014) “Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell'art. 139 del T.U. approvato con DPR n. 1124 del 30 giugno 1965 e smi”, ampliato con l'accoglimento delle indicazioni della recente, succitata Monografia IARC 2012 Vol. 100 parte C, i tumori e le patologie asbesto-correlate a cui è stata attribuita “la presunzione legale di origine”, vengono così riassunti:

 

LISTA 1 - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA È DI ELEVATA PROBABILITÀ

 

 

LISTA 1 - GRUPPO 4 - MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO NON COMPRESE IN ALTRE VOCI ESCLUSI I TUMORI IN QUANTO RIPORTATI NEL GRUPPO 6

n. prog

 

AGENTI

MALATTIE

CODICE IDENTIFICATIVO (#) : numero progressivo dell'agente;

numero lista (I, II, III); numero gruppo (da 1 a 7);

codice della malattia (ICD-10)

03

ASBESTO

ASBESTOSI POLMONARE.

I.4.03

J61

PLACCHE E/O ISPESSIMENTI DELLA PLEURA

I.4.03

J92

n. prog

 

LISTA I GRUPPO 6 - TUMORI PROFESSIONALI

 

03

ASBESTO e altri minerali contenenti fibre di asbesto^

MESOTELIOMA PLEURICO

I.4.03.

C 45.0

MESOTELIOMA PERICARDICO

I.6.03.

C 45.2

MESOTELIOMA PERITONEALE

I.6.03.

C 45.1

MESOTELIOMA TUNICA VAGINALE DEL TESTICOLO

I.6.03.

 

C 45.7

TUMORE DEL POLMONE

I.4.03.

 

C 34

TUMORE DELLA LARINGE^ (^ IARC 2009 )

I.6.03.^

 

C 32^

TUMORE DELL'OVAIO^ (^ IARC 2009 )

I.6.03.^

 

C 56^

LISTA II - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA É DI LIMITATA PROBABILITÁ

n. prog

LISTA II GRUPPO 6 - TUMORI PROFESSIONALI

03

ASBESTO

TUMORE DELLA FARINGE^(^ IARC 2009 )

II.6.03.^

C10-C13^

TUMORE DELLO STOMACO^(^ IARC 2009 )

I.6.03.^

C16^

TUMORE DEL COLON RETTO^ (^ IARC 2009 )

II.6.03.^

C18-C20^

 

LISTA III - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA É POSSIBILE

n. prog

LISTA III GRUPPO 6 - TUMORI PROFESSIONALI

03

ASBESTO

TUMORE DELL'ESOFAGO^ (^ IARC 2009 )

III.6.03.^

C15^

 

 

In pratica, a parte gli arti, l'amianto è un potente cancerogeno democratico che provoca il Cancro su tutto il corpo Umano.

 

Per chi è stato esposto è come avere nel corpo una bomba ad orologeria!

 

 

AMIANTO. CONOSCERLO E' MEGLIO !

1.3

 

LA STRAGE SILENZIOSA

LA PARZIALE DIMENSIONE DEL DANNO

 

Solo per quanto riguarda la casistica relativa alla rilevazione del MESOTELIOMA MALIGNO:

  • Il IV Rapporto 2012 del ReNaM8 , -finestra temporale di osservazione (1993-2008) -15 anni- riporta che sono stati rilevati 15.845 casi di MESOTELIOMA MALIGNO, di cui 8367 definiti a causa di esposizioni PROFESSIONALI, 3698 definiti per esposizione Ambientale (530), Familiare (514), Hobby (188), Improbabile (429), Ignota (2037) a cui si aggiungono i casi non ancora definiti (3780)

 

IV Rapporto 2012 del ReNaM

 

 

  • Considerando i dati resi nel successivo recente V Rapporto ReNaM 20159 (finestra temporale di osservazione 1993-2012 -19 anni-), e tenendo conto che i nuovi casi rilevati nel 2012 (834), riferiti in quest'ultimo V Rapporto, sono “[...] parziali, in corso di aggiornamento”, il trend epidemiologico si conferma, purtroppo, in aumento.

 

INCIDENZA V Rapporto 2015 del ReNaM

 

  • A conferma di quanto sopra, dal confronto dei dati del IV Rapporto ReNaM 2012 coi dati del V Rapporto ReNaM 2015, sintetizzati nella sottostante TABELLA, emerge che nel quadriennio 2009/2012, sono stati rilevati dai COR 5618 casi di persone affette da MESOTELIOMA MALIGNO, e che, mediamente, coi limiti sopra detti, i casi/anno sono oltre 1405, di cui 778 classificati di origine PROFESSIONALE (+ 39,4 % ) e 334 (+ 35,2 % ) definiti per esposizione Ambientale (64) Familiare (45), Hobby (20), Improbabile (19), Ignota (186) a cui si aggiungono i casi non ancora definiti (293).

 

RAFFRONTO DATI  Rapporti  IV 2012- V 2015 del ReNaM

In attesa di ricevere riscontro, che si auspica positivo, è gradita l'occasione per porgerLe i nostri migliori

Cordiali Saluti

f.to AFeVA Sardegna, il presidente

Salvatore Garau

 

A.FeV.A Sardegna ONLUS

Associazione Familiari e Vittime Amianto Sardegna

- Iscritta al n. 2157 del R.G.V. della RAS, Codice Fiscale 92130010900-

-Iscritta nell' Elenco del Volontariato per la Tutela della Salute del Ministero della Salute-

Garau Salvatore,

Via Azuni, 39

07041 Alghero (SS)

tel e fax 079 970103 -- cell. 347 5234072

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RIFERIMENTI:

1- Piano Nazionale della Prevenzione 2014/2018 , pag. 46

2- Mortalità per tumore del polmone asbesto correlato -- Registro Nazionale dei Mesoteliomi -INAIL 2016

3- Piano Nazionale della Prevenzione 2014/2018 , pag. 45

4- Alessandro Marinaccio I.S.P.E.S.L. Dipartimento di Medicina del Lavoro Laboratorio di Epidemiologia e Statistica Sanitaria Occupazionale - VIII Convegno Nazionale di medicina legale preventiva. Sorrento 13-15 ottobre 2010.

5 PIANO NAZIONALE AMIANTO - Linee di intervento per un’azione coordinata delle amministrazioni statali e territoriali

6 - Renzo Tomatis -Tuttoscienze - La Stampa n° 1196, 7 settembre 2005 Fonte: Epidemiologia & Prevenzione -

7Scotto Vincenzo – Padova 2016- Le vie dell’amianto: catena produttiva del minerale proibito-

8- IV Rapporto ReNaM, 2012- INAIL, Area di ricerca “ex ISPESL” Dipartimento di medicina del lavoro Laboratorio di epidemiologia -Registro Nazionale dei Mesoteliomi

9 - V Rapporto ReNaM, 2015- INAIL, Area di ricerca “ex ISPESL” Dipartimento di medicina del lavoro Laboratorio di epidemiologia -Registro Nazionale dei Mesoteliomi

 


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